“NONTUTTOINUNANOTTE”SICURA? SICURO - La percezione della sicurezza sulla strada nella popolazione giovanile e nelle famiglie dell’Ambito di Treviglio
SCOPO DEL PROGETTO E SINTESI DELLE ATTIVITÀ
Il progetto “Nontuttoinunanotte. Sicura? – Sicuro”, partendo dall’esperienza nell’area della prevenzione e dei comportamenti a rischioe della promozione di stili di vita sani, maturata dalla Cooperativa Sociale Spazio Giovani e dalla Cooperativa Sociale Vedogiovane, prevede azioni a “breve, “medio” e “lungo” raggio, si pone come scopo:
- la rilevazione/incidenza del livello di sicurezza percepita - attraverso la partecipazione dei target individuati ad un sondaggio e alla compilazione di un questionario specifico su campione – in relazione ad alcuni comportamenti a rischio nella guida, legati all’assunzione di alcool, all’uso e abuso di sostanze stupefacenti e – in senso più generale – ai fattori che incidono sui comporta-menti di guida non-sicura;
- l’allertamento e l’informazione sul tema della sicurezza stradale attraverso il “coinvolgimento attivo” dei giovani nelle situazioni ed in quei contesti dove la possibilità e le condizioni di sottovalutazione del rischio e del pericolo è tendenzialmente più alta;
- la formazione di gruppi di giovani e genitori finalizzata al fronteggiamento delle criticità in situazioni di particolare rischio e fragilità attraverso la metodologia del focus group e della creazione collettiva;
- la diffusione dei risultati dell’indagine e dei prodotti del lavoro svolto, attraverso la realizza-zione di format che raccolgono le immagini e le parole dei protagonisti, amplificate e diffuse dalle televisioni private locali e nei locali coinvolti, oltrechè visibile via web. Sarà curato il rapporto con i media. Infine, sarà realizzata una pubblicazione contenete i risultati del sondaggio e della rilevazione e un convegno specifico sul tema del percorso.
Appena ricevuto l’eventuale esito positivo, comincia immediatamente l’intervento diretto nei luoghi del divertimento e dell’aggregazione giovanile e nei tempi (la notte, durante i week end), con:
- creazione di un sito internet specifico e “lancio” di un sondaggio sul tema della percezione della sicurezza alla guida e dell’educazione alla legalità.
- una promozione capillare del progetto e degli interventi, attivando accordi specifici con le agenzie di stampa e comunicazione locali e provinciali;
- una presenza di una regia mobile ed area attrezzata con mega gazebo (anche riscaldato) di 32 mq, con:
- chill out itinerante, con musica di genere e video, megaschermo piatto 50 pollici;
- spazio Alcoltest gratuito;
- distribuzione di materiale informativo, cards, gadgets, merchandising e precursori;
- bar bianco gratuito (per acqua, caffè, succo d’arancia);
- realizzazione di una diretta su web tv dalla serate ed eventualmente anche di format tv per le emittenti locali, su giovani, divertimento e notte;
- interviste con questionario sui consumi dei giovani;
- campagna stampa locale e nazionale, web e Facebook;
- costituzione Gruppo di progetto e comitato scientifico per monitoraggio e valutazione interi-stituzionale;
- costituzione gruppo volontari per peer education sia tra giovani che tra genitori.
Successivamente si procederà con azioni considerate a “medio” raggio e innestate sulle precedenti:
- somministrazione di un questionario specifico su campione, attraverso l’ingaggio stesso dei giovani coinvolti nelle azioni precedenti, finalizzato alla rilevazione del livello di sicurezza percepita e delle sintonie / distonie in relazione a comportamenti ritenuti a rischio e derivanti dalla sottovalutazione del rischio o scarsa consapevolezza di sé e delle proprie abilità / conoscenze;
- focus group e laboratori di creazione collettiva con giovani e genitori, finalizzati alla gestione delle emozioni e al fronteggiamento di comportamenti a rischio legati alla sicurezza alla guida e, più in generale, al rispetto della legalità.
Azioni a più “lungo” raggio e trasversali prevedono:
- il mantenimento di costante attenzione e visibilità sul progetto; tenendo i “riflettori accessi” sui temi e prodotti e garantendo loro la massima diffusione possibile si sostiene il diritto di cittadinanza a quei temi e si individuano contesti di espressione e rielaborazione delle azioni di prevenzione possibili;
- la garanzia di conituità dell’azione di prevenzione; il Progetto Ulisse, di Informazione, orientamento, Ascolto, Prevenzione e Sviluppo di Comunità, attivato dal 1998 e cantierato fino al 2012, permette di raccogliere gli esiti e amplificarli nelle attività progettate e programmate sul territorio dell’Ambito.
PRESUPPOSTI METODOLOGICI
La percezione del rischio negli esseri umani. La percezione del rischio dipende scarsamente da fatto-ri razionali (come l’uso delle probabilità e della logica) al contrario è fortemente determinata dalle e-mozioni. Le emozioni sono talmente potenti nel far scattare meccanismi automatici di sopravalutazione e sottovalutazione delle reali situazioni di rischio da rendere a volte inefficaci gli interventi di preven-zione, soprattutto se gli stessi comportamenti rimandano a situazioni di piacere e soddisfacimento del desiderio e la prevenzione tende a frustrarli.
Il ruolo della comunicazione nel determinare la percezione del rischio. I media, chi e come si occu-pa di comunicazione, sono molto potenti per la creazione di emozioni e dato che queste influenzano la nostra percezione del rischio, ne segue che hanno un potere significativo nel plasmare la nostra classifi-ca personale di che cosa è più rischioso. È possibile liquidare la comunicazione di un fatto in poche ri-ghe oppure di trattarlo diffusamente, se ne può parlare una volta o per una settimana intera, si può usare un linguaggio neutro ed asettico oppure un linguaggio fortemente emotivo, delle immagini generiche oppure delle immagini impressionanti, … Queste scelte non possono non influenzare la percezione del rischio e l’agenda delle nostre paure. Tuttavia, il racconto delle emozioni dei protagonisti è spesso cen-surato e trascurato; è sottovalutato il rapporto tra percezione del rischio e aumento della richiesta di maggiore sicurezza.
Il ruolo della rete e le trasformazioni sociali e culturali in atto. La percezione della sicurezza in ge-nerale e, nello specifico, della sicurezza alla guida ha acquisito importanza crescente nella vita quoti-diana delle persone, soprattutto di fronte a fenomeni sociali e nuovi comportamenti riconducibili a pro-blematiche e forme di disagio che hanno fortemente segnato gli stili di vita delle persone e stimolato la loro suggestione. In tale situazione è strategica l’attivazione di reti tra i soggetti coinvolti nell’azione di promozione del benessere nella comunità locale, coinvolti a diverso titolo e in relazione alle loro speci-fiche competenze. L’azione integrata e concertata degli stessi permette di sviluppare una più sintonica percezione pubblica della sicurezza e una maggiore consapevolezza nella valutazione dei comporta-menti a rischio e delle loro conseguenze, che non sottovaluti” il portato emotivo ma sia in grado di ar-monizzarlo al dato di reale pericolosità e criticità di alcuni comportamenti.
La metodologia. La metodologia impiegata – oltre al lavoro in focus group - si avvale del metodo in-novativo della creazione collettiva; tale metodo conduce alla produzione di elaborati dal contenuto arti-stico e implica l’utilizzo di strumenti multimediali (telecamere digitali, minidisc, apparecchi fotografi-ci, computer, …); utilizzando uno stile di conduzione non direttivo, con sottili indicazioni e feedback positivi, considera l’arte e la produzione artistica un aiuto a sviluppare le capacità nel superare i giudizi e trascenderli, a sviluppare abilità e conoscenza, a stimolare il piacere della scoperta, della curiosità, dell'interesse e accede ad altri campi del sapere, a costruire nuove relazioni con noi stessi e il mondo esterno.
I DATI DEL CONTESTO
Il contesto generale. Già dal 2006 la Commissione europea ha lanciato la campagna “25.000 vite da salvare” per promuovere la Carta Europea della sicurezza stradale. I numeri (pubblicati a luglio nel Rapporto annuale sulle dipendenze) parlano chiaro: in Italia muoiono attualmente ogni anno in seguito ad incidente stradale circa 6.000 persone e:
- più di un decesso su tre riguarda soggetti con meno di 30 anni;
- più della metà dei ragazzi deceduti a 18 anni, muore a seguito di incidente stradale;
l'incidente stradale è la prima causa di invalidità grave dei giovani.
Eppure l’abitudine a guidare dopo aver fatto uso rilevante di alcoolici sembra piuttosto diffusa tra i giovani: negli ultimi studi nazionali svolti dall’Istituto Superiore di Sanità, su 25.000 studenti dichiara-va di aver guidato in stato di ebbrezza almeno una volta nelle ultime quattro settimane il 16,9% dei di-ciottenni maschi e il 19,5% dei diciannovenni maschi (tra le femmine le proporzioni erano più limitate, ma non trascurabili, rispettivamente 2,4% e 5,2%).
Il contesto locale. La Lombradia è la regione italiana con il più alto numero di vittime della strada (nel 2007, secondo l’Istat, oltre due al giorno e 166 feriti…). Nella graduatoria la Provincia di Bergamo è terza, con valori vicini alla Provincia di Varese.